Gioco: trova gli errori


[Chi li trova tutti vince una copia dell'accordo rilegata a mano e autografata in originale da Mr. Cody e tutta la lobby]

Comdata, l' accordo integrativo divide il popolo del call center
Repubblica — 17 luglio 2008   pagina 2   sezione: TORINO
Non c' è quiete alla Comdata, nemmeno dopo la firma di un accordo giudicato da più parti importante e innovativo, che a cascata sarebbe potuto essere applicato anche altrove. Ieri infatti i dipendenti dell' azienda di servizi, che gestisce tra gli altri i call center di importanti compagnie telefoniche, sono tornati a scioperare per chiedere di riaprire la trattativa sulla base della piattaforma iniziale, precedente l' accordo. E a Torino lo hanno fatto con musica a tutto volume per tutto il giorno in via Carlo Alberto e volantinaggio in piazza Cln. La mobilitazione è stata indetta dal Collettivo lavoratori Comdata, da Flmu Cub e dalla Uilcom-Uil, che all' ultimo si è sfilata dall' accordo e ha deciso di non siglarlo, come invece hanno fatto Slc-Cgil e Fistel-Cisl. A Torino, dove si trova la sede legale, secondo i sindacati la partecipazione è stata del 70 per cento, meno del 30 per cento secondo l' azienda. Ben più basse le percentuali nelle altre sedi italiane, che hanno fatto scendere l' adesione media allo sciopero nazionale intorno al 6-7 per cento. «Siamo soddisfatti - ha commentato Adolfo Granito - significa che i lavoratori vedono in modo negativo molte delle questioni previste nell' accordo, che ci hanno convinto a temporeggiare per chiedere con un referendum il parere dei dipendenti, mentre Cgil e Cisl sono andate avanti. La prima mobilitazione era stata a dicembre, quando si erano rotte le trattative con Comdata. Nei mesi scorsi, invece, i sindacati confederali erano ritornati al tavolo fino a ottenere «per la prima volta in un call center un accordo forte di secondo livello», ha commentato Renato Rabellino della Slc-Cgil. Un accordo che prevede per gli oltre cinquemila dipendenti di Comdata, 3.500 dei quali in Piemonte, nelle sedi di Ivrea, Scaramagno, Torino e Asti, un pacchetto di benefit che impone all' azienda un impegno di spesa di circa 15 milioni all' anno distribuiti tra assistenza sanitaria integrativa - un caso senza precedenti per questo tipo di call center - premi sui risultati, premio di produzione e scatti di anzianità più ravvicinati. «Ma quello che noi chiedevamo era che il premio di risultato fosse legato al bilancio, e non alla produttività dei gruppi sulle singole commesse - ha spiegato Vincenzo Graziano, del Collettivo lavoratori - Inoltre non ci sono state date risposte sulle nostre richieste di avere dei buoni pasto». L' azienda, tuttavia, ha già risposto di non voler dare nessun margine di trattativa: «è un accordo bello e faticoso - hanno detto da Comdata - Abbiamo un rispetto del lavoro, tanto da avere fatto la scelta di assumere dipendenti, di cui l' 80 per cento a tem
po indeterminato, e non lavoratori a progetto. Ma questo sciopero è un segnale brutto».
-FEDERICA CRAVERO

4 commenti:

kaos ha detto...

scusa, ma...15 milioni di euro? Su 5000 dipendenti? 3000 euro a dipendente? datemi Rabellino o chiunque abbia detto sta cavolata che lo prendo a calci

BladeOfNight ha detto...

A Torino, dove si trova la sede legale, secondo i sindacati la partecipazione è stata del 70 per cento, meno del 30 per cento secondo l' azienda. Ben più basse le percentuali nelle altre sedi italiane, che hanno fatto scendere l' adesione media allo sciopero nazionale intorno al 6-7 per cento.
Si, è come con la polizia: "i manifestanti era un migliaio circa" disse la questura alla manifestazione per la Pace a Roma...
Nei mesi scorsi, invece, i sindacati confederali erano ritornati al tavolo fino a ottenere «per la prima volta in un call center un accordo forte di secondo livello», ha commentato Renato Rabellino della Slc-Cgil.
Rabellino, colui che si è comportanto con tale tracotanza e tale abilità teatrale che io lo proporrei come controfigura del nostro Premier

L' azienda, tuttavia, ha già risposto di non voler dare nessun margine di trattativa: «è un accordo bello e faticoso - hanno detto da Comdata - Abbiamo un rispetto del lavoro, tanto da avere fatto la scelta di assumere dipendenti, di cui l' 80 per cento a tempo indeterminato, e non lavoratori a progetto. Ma questo sciopero è un segnale brutto»
Se non mi sbaglio, l'ultima volta che l'azienda si è chiusa a riccio, è stata "stroncata" da uno sciopero, indetto da tutti i sindacati confederati... questa volta come finirà? Vedremo davvero le facce dei servi dei padroni o alla fine ci sarà una voltafaccia e tenteranno di fingersi "alleati" e "pronti a lottare contro i padroni"?
Chi vivrà (si spera NON certa gente) vedrà!

Anonimo ha detto...

io sono sconcertato da questa situazione ......vorrei parlare con rabellino e' possibile? qualcuno sa quale e' il suo indirizzo? ...sapete se ha famiglia? (oltre a quelli che sono ai vertici comdata!).....mi manca quell'uomo vorrei stringerlo forte forte...e dico forte al mio petto...vorrei parlare con lui di comunismo di marx di che guevara ....di quanto e' stronzo berlusconi e poi ...in fine serata del motivo per cui se berlusconi mi fotte i soldi mi incazzo ma lo accetto ma se lo fa' un bastardo come lui ....mi fa pensare che forse e' meglio cominciare a menare le mani!

Anonimo ha detto...

Quand'ero piccolo, vivevo con il sogno della Sinistra, della CGIL, della Giustizia e della Lotta Proletaria... ora vivo con la speranza di incontrare Rabellino in un vicolo oscuro... Con gente del genere neanche la tortura darebbe soddisfazione...
Lotta dura contro i traditori!
Riaprite i gulagh per gente come lui
Prigione a vita!